No ai candidati di serie A e di serie B. Appello a Repubblica!



Siamo nel paese dove ci sono cittadini più uguali degli altri, lo dicono i fatti. C'è chi può infrangere la legge e pretendere che questa venga sistemata "ad hoc" perché non riesce a rispettarla come tutti i cittadini uguali meno uguali. Siamo anche nel paese in cui anche i candidati sono più candidati di altri, infatti nel recente spazio web di Repubblica.it, ci sono i candidati da prima pagina e quelli della categoria "altri". Ci sono quelli "Vip" che secondo i giornalisti di Repubblica possono essere votati nei sondaggi, addirittura il visitatore del sito può fare un test: "Stai con x o con y?". Senza contare che nella stessa regione potrebbe stare anche con z, v, g... Quest'ultimi sono a stento citati nel retro, come se la competizione elettorale non li riguardasse e fossero già dati per marginali.
I cittadini sono uguali di fronte alla legge, sono uguali anche quando si candidano alle elezioni. O sei candidato o non lo sei! Se lo sei, hai diritto di essere considerato sullo stesso piano degli altri. No alla partitocrazia, soprattutto nell'informazione.

Lanciamo un appello a Repubblica:

Non ci sono gli "altri" candidati, siamo tutti uguali. O si cancellano tutti, oppure si mette ogni candidato nella stessa pagina. Basta con le distinzioni, non ci sono candidati di serie A e di Serie B!


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