Un'altra storia dall'Abruzzo



Oggi vi riporto un'altra testimonianza dall'Abruzzo, che dobbiamo sempre tenere sott'occhio e nei nostri cuori! Questa è veramente agghiacciante e sinceramente mi dispiace sentire certe notizie che fanno capire quanto alcuni esseri umani di fronte al denaro non ragionano più...
Quella che leggerete è una email che Giusy, membro del meetup dei Grilli Aquilani, ha mandato al gruppo per far conoscere questa storia che è una fra le tantissime che purtroppo succedono quotidianamente in quella terra sfortunata. Vi assicuro che per molti terremotati la vita lì è una lotta continua per riavere un pezzettino della vita che è stata spazzata in pochi secondi. Ogni giorno mi arrivano mail di iniziative concrete, organizzate dai terremotati, per far capire che la gente non ci sta e vuole riprendere dignitosamente a vivere. Questa è la cosa più bella che si possa sentire in questo momento! Se ci sono persone sveglie e con la voglia di lottare per avere condizioni di vita dignitose, ci sarà un futuro!
Forza abruzzesi! Siamo tutti con voi!

Ecco la mail integrale che mi è arrivata:

Gentili Meetuppari,
ho ricevuto da un amico il racconto di una piccola storiella che riguarda il terremoto, anzi i terremotati.
L'ho letta circa 3 ore fa ma solo ora ho il coraggio di renderla pubblica: sono rimasta agghiacciata.
E mi viene da chiedere se il "pedaggio", di cui leggerete, viene richiesto dal quel campeggio sempre, oppure se è stato istituito a bella posta con il terremoto. Mi viene anche da chiedere dove, in questo comportamento, si vede la forza e la gentilezza propria degli abruzzesi, dove devo cercare di individuare la solidarietà, quando finiranno questi domicili forzati, quando terminerà questo sisma.
Ecco il racconto di Stefano:
Insieme alla mia ragazza, mi reco al campeggio Salinello di Tortoreto per andare al compleanno di suo cugino. Siamo tutti residenti a L'Aquila e domiciliati sulla costa a seguito del terremoto del 6 aprile scorso.
Come le volte precedenti, entro alla reception pronto a dare il documento, per ricevere in cambio il bracciale di riconoscimento per poter circolare liberamente all'interno dell'impianto.
Questa volta, però, la signorina chiede gentilmente di "pagare l'ingresso". Al mio primo stupore, segue la domanda: "Ingresso? Non sono venuto a fare le vacanze. Siamo tutti sfollati e noi vogliamo solo entrare per visitare un vostro ospite, un nostro parente, sfollato come noi. Altre volte non avete chiesto che i documenti. Cosa è cambiato? E perché?". La signorina si impappina e mi guarda stralunata. Non voglio litigare, quindi chiamo la madre della mia ragazza che è domiciata al Salinello.
Arriva la signora, ma non c'è verso di fare capire alla signorina della reception che se siamo lì non è per una gita di piacere, né per la tintarella. C'è addirittura un padre (sempre sfollato, ovviamente) che dovrà pagare per andare a trovare il figlio per il suo compleanno. Niente.
Cominciano ad alzarsi i toni e alle nostre proteste nel sentirci dire che i domiciliati sono liberi di uscire per incontrarsi con chi vogliono, seguono sconcertanti frasi dal tono vagamente umiliante: "Ma vi ci trovate tanto bene nella parte?".
Personalmente trovo schifoso il comportamento della direzione, lo concretizzo con un "dovreste solo vergognarvi!" ed esco. Morale della favola: 10 euro per una visita di due persone (che, per la cronaca, può durare anche un'ora, ma sempre quello è il prezzo).
Mi chiedo quante volte alcune strutture vogliono fare cassa, per l' "ospitalità" che "offrono". Una volta dallo Stato e una volta dagli stessi terremotati. Mi chiedo chi sono i veri sciacalli. Mi chiedo persino se non siamo troppo fessi noi che ci facciamo trattare così..


Passiamo parola!

4 commenti:

  1. io lo trovo assolatamente vergognoso chiedere dei soldi a delle persone che in questo momento stanno soffrendo perche anno perso la casa, il lavoro e addirittura i loro più cari familiari

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  2. Buongiorno sono Fabio, non ho parole per descrivere la rabbia mia ma penso di tanti, spero che vengano presi provvedimenti in merito, e che il gestore, padrone "paghi" questo atto intollerante.

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  3. Dovremmo riuscire a far girare queste notizie il più possibile!

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