Sardegna: diecimila tonnellate di olio combustibile in mare!



Mentre i simpatici media tradizionali si divertono a martellarci i caciucchi con il gossip del calibro del bunga bunga e Avetrana, diffondiamo in Rete l'ennesima notizia di un disastro ambientale, stavolta in Sardegna. Infatti a Porto Torres, mentre una petroliera mandava petrolio per la termocentrale E. On di Fiume Santo, un tubo nella banchina del porto perdeva olio combustibile riversandolo in mare. Ciliegina sulla torta il personale, che si è accorto di quello che stava accadendo quando già la marea nera (per non dire cacca in modo volgare) prendeva il largo. Adesso la situazione è che sono finiti in mare almeno diecimila tonnellate di olio combustibile e i comuni limitrofi hanno vietato l'accesso alle spiagge per la pericolosità del materiale, che rientra nella categoria di quelli cancerogeni.

Non oso immaginare il danno all'ambiente e all'economia, con il catrame che invade il mare, le spiagge e tutto l'ecosistema, e torno a pensare per l'ennesima volta che queste cose succedono perché ancora, nel 2011, l'uomo debba usare questo dannato petrolio quando ha il sole, il vento, le maree, i corsi d'acqua e tutte le cose pulite che ci offre la natura (e non intendo il nucleare).

Ps: leggete questo post e riflettete... Perché siamo così masochisti?

Pps: ennesima prova di come tv e giornali mettano a tacere la notizia non facendola passare o non dandole il giusto peso...

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